CONTROLLI ANTITERRORISMO, COME L’ENDOSCOPIA SEMPLIFICA LE OPERAZIONI DI SICUREZZA

I controlli antiterrorismo sono diventati negli ultimi decenni sempre più frequenti ed importanti per la sicurezza in Italia. Purtroppo, i fenomeni sovversivi interessano il nostro Paese da oltre mezzo secolo: si va dai tristemente noti anni di piombo agli attentati delle organizzazioni mafiose, fino alle più moderne minacce transnazionali e jihadiste.

Come si è organizzata negli anni l’Italia per contrastare il terrorismo? Nelle prossime righe osserveremo in che modo si articolano le Forze armate ed i vari nuclei per scongiurare in via preventiva attentati ed azioni violente che potrebbero mettere a repentaglio la popolazione, così come il mantenimento dell’ordine democratico.

Oltre agli aspetti organizzativi dei vari nuclei operativi ci soffermeremo anche sul contributo dell’endoscopia nei controlli antiterrorismo. Infatti, grazie all’applicazione di tecnologie sempre più avanzate le operazioni di controllo sono sempre più efficaci e rapide.

Controlli antiterrorismo: il quadro normativo italiano

La risposta italiana al terrorismo si fonda su strumenti legislativi specifici. La Legge 438/2001, adottata all’indomani degli attentati dell’11 settembre, ha rafforzato le capacità dello Stato nell’azione preventiva e repressiva, introducendo l’articolo 270 bis del Codice Penale, che punisce l’associazione con finalità di terrorismo internazionale.

Accanto alla repressione, il legislatore ha inteso tutelare anche le vittime degli atti terroristici, mediante la legge n. 206/2004, che riconosce benefici economici, assistenza e percorsi di reinserimento sociale a coloro che hanno subito danni permanenti o perdite familiari in seguito a eventi terroristici.

La prevenzione al centro della strategia

La strategia antiterrorismo in Italia privilegia un approccio prevenzionistico, basato su una intensa attività informativa, di raccolta e analisi dei dati sensibili. Il Ministero dell’Interno, in sinergia con le forze dell’ordine e i servizi di intelligence, coordina il sistema nazionale di monitoraggio e risposta alle minacce.

Questo è composto da:

  • il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA), struttura interforze che elabora valutazioni costanti sul rischio e promuove il raccordo informativo tra istituzioni;
  • l’Unità di Crisi, attivata in occasione di eventi di natura terroristica per assicurare una gestione tempestiva e coordinata dell’emergenza, garantendo la tutela dell’ordine pubblico e la sicurezza collettiva.

Le organizzazioni italiane preposte al contrasto del terrorismo

L’architettura italiana dei controlli antiterrorismo si sviluppa su più livelli, da quello giudiziario a quello operativo. Andiamo allora ad osservare le varie organizzazioni impegnate nel contrasto delle varie attività sovversive.

La Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA)

La DNAA, istituita presso il Ministero della Giustizia, rappresenta il vertice del sistema giudiziario per il contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata. È composta dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e da 20 sostituti procuratori, con competenze su scala nazionale.

Questa struttura garantisce il coordinamento delle indagini condotte dalle Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA), promuovendo la circolazione delle informazioni, la coerenza delle azioni investigative e l’avvio di indagini congiunte in presenza di fenomeni criminali interconnessi.

La DNAA si avvale operativamente di reparti altamente specializzati:

  • la Direzione Investigativa Antimafia (DIA);
  • il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dell’Arma dei Carabinieri;
  • il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) della Guardia di Finanza.

Digos

La DIGOS, acronimo che sta a significare “Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali”, è l’articolazione investigativa della Polizia di Stato incaricata della raccolta informativa e della repressione di reati contro la sicurezza interna dello Stato. Presente in ogni questura, è funzionalmente alle dipendenze della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Le sue principali attribuzioni includono:

  • la sorveglianza di gruppi radicali, movimenti eversivi e attività potenzialmente destabilizzanti;
  • la gestione dell’ordine pubblico durante eventi critici;
  • l’attività antiterrorismo preventiva e repressiva, anche tramite una sezione dedicata nelle DIGOS dei capoluoghi più esposti;
  • il supporto operativo alle DDA e alla DIA nella cattura di latitanti e nell’individuazione di reti terroristiche.

Il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (NOCS) 

Il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (NOCS) è il reparto speciale d’assalto della Polizia di Stato, addestrato per fronteggiare minacce ad altissimo impatto, come sequestri, dirottamenti, attentati e protezioni complesse.

Le sue missioni principali comprendono:

  • liberazione di ostaggi, con priorità alla salvaguardia della vita umana;
  • interventi in ambienti ostili per la cattura di terroristi e criminali pericolosi;
  • trasferimenti di detenuti ad alto rischio, anche in ambito internazionale;
  • formazione avanzata per altre unità speciali;
  • tutela temporanea di personalità istituzionali italiane o di delegazioni estere sotto minaccia.

Gli operatori NOCS sono selezionati attraverso prove fisiche, psicologiche e operative estremamente rigorose. La loro attività si inserisce nella fase terminale della catena informativa, quando l’azione sul campo diventa inevitabile.

Come viene applicata l’endoscopia ai controlli antiterrorismo?

Le forze dell’ordine di tutto il mondo sfruttano l’endoscopia nelle operazioni antiterrorismo: endoscopi rigidi, flessibili e videoscopi vengono utilizzati nelle ispezioni di veicoli, bagagli, edifici e altri obiettivi sensibili, per individuare attività di contrabbando, ordigni esplosivi o altre minacce nascoste.

I videoscopi e fibroscopi per i controlli di frontiera

Uno dei campi principali di impiego degli endoscopi in chiave antiterrorismo è il controllo non invasivo di veicoli, container e bagagli presso frontiere, aeroporti e dogane. Contrabbandieri e terroristi spesso nascondono armi, esplosivi, droga o altri materiali illeciti in scomparti segreti e intercapedini: ad esempio, dentro serbatoi di carburante, all’interno di ruote di scorta, nei pannelli delle portiere o sotto i sedili di un’auto.

In passato l’unico modo per ispezionare questi nascondigli era smontare fisicamente parti del veicolo o tagliare i rivestimenti, con gran dispendio di tempo e rischio di innescare eventuali ordigni. 

Oggi, invece, gli agenti di frontiera utilizzano kit di ispezione dotati di videoscopi portatili e fibroscopi per esplorare le cavità senza smontaggio. Questi strumenti consentono di esaminare l’interno di serbatoi e doppifondi di mezzi pesanti o container senza pericolo.

Anche in ambito aeroportuale, gli endoscopi trovano applicazione nei controlli di bagagli e pacchi. I funzionari doganali e di sicurezza possono ricorrere a videoscopi per osservare l’interno di un collo sospetto senza aprirlo completamente, soprattutto se si teme la presenza di un ordigno. 

Ad esempio, una valigia o un dispositivo elettronico sospetto, dopo l’individuazione ai raggi X, può essere esaminato inserendo una sonda attraverso una fessura o praticando un piccolo foro non visibile, così da valutare il contenuto (fili, circuiti, pacchetti) prima di decidere come intervenire.

Operazioni speciali e ispezione di edifici

In scenari di operazioni antiterrorismo, l’uso di endoscopi tattici è divenuto una prassi consolidata. Durante un’irruzione in un edificio occupato da terroristi o criminali barricati, è essenziale sapere cosa c’è oltre una porta chiusa prima di entrare con la forza: quanti sospetti, eventuali ostaggi, posizione di armi o trappole esplosive. 

A tale scopo si utilizzano i cosiddetti “snake cameras”, ovvero dei videoendoscopi tattici. Ad esempio, una squadra SWAT può inserire una sonda videoscopica flessibile sotto la porta, attraverso la fessura tra porta e pavimento, oppure tramite un foro praticato nel muro/cartongesso, per ottenere una visuale dell’interno senza farsi notare​.

Le microcamere permettono di monitorare i movimenti dei sospetti e valutare la situazione in tempo reale, garantendo alle forze dell’ordine un vantaggio tattico inestimabile.

I dispositivi utilizzati durante questo genere di operazioni sono sovente anche dotati di illuminatori ad infrarossi. Infatti, le sorgenti di luce comuni potrebbero essere individuate da terroristi e criminali all’interno dell’edificio. Al contrario, i sistemi ad infrarossi abbinati a sensori night vision permettono agli agenti di operare completamente al buio.

Bonifica di ordigni esplosivi

Altro campo di applicazione dell’endoscopia nei controlli antiterrorismo è quello della bonifica degli ordigni esplosivi. Gli artificieri impiegano gli endoscopi per esaminare i congegni esplosivi in completa sicurezza.

Quando viene segnalato un pacco sospetto – ad esempio una borsa abbandonata, un veicolo potenzialmente imbottito di esplosivo, o un IED (Improvised Explosive Device) artigianale rinvenuto su un campo di battaglia – la procedura standard prevede di evitare il più possibile il contatto diretto fino a quando non si comprende la natura dell’ordigno. 

Gli endoscopi vengono quindi utilizzati per ispezionare l’interno dell’oggetto sospetto senza aprirlo manualmente. L’artificiere può praticare un foro nel contenitore (se non vi è già una fessura o apertura naturale) e inserire una sonda videoscopica per osservare i componenti interni, come la presenza di fili, timer, circuiti, inneschi, o la quantità di esplosivo. 

Questa visuale interna aiuta a determinare il metodo di intervento più sicuro (disinnesco sul posto, rimozione con robot, esplosione controllata e così via.)I videoscopi per la bonifica degli ordigni esplosivi presentano caratteristiche uniche: devono essere antideflagranti (non generare scintille o calore significativo che potrebbero far detonare l’ordigno) e dotati di sensori termici 

Fiber Optic è specializzata anche nelle forniture di endoscopi utili nei controlli antiterrorismo ed in Italia collabora con le forze di Polizia e la Guardia di Finanza. Oltre al campo militare, sviluppiamo una vasta gamma di strumenti per le ispezioni visive in ogni settore industriale: scopri tutti i nostri prodotti e contattaci per maggiori informazioni!